Quante lacrime ci ho versato!
Mi sento di presentartela cosí…
Una canzone legata a cose dolorose ma anche ad una cosa molto bella.
Racchiude il ricordo per una persona di un passato troppo “passato”…
Di quei ricordi che lasciano solo il rumore dei passi di chi si allontana dalla tua vita.
Con quell’amaro in bocca che di solito si ha con le cose in cui ci speri fino all’ultimo e che poi scopri forse non ti spettavano dall’inizio!
Eppure in queste righe ti racconterò anche una delle esperienze più belle della mia vita.
Ecco perchè questa storia è divisa in due “parti”.
Come due facce della stessa medaglia…
Perciò te la dividerò proprio come si fa con un racconto epico, in cui un solo avvenimento porta a due risultati diametralmente opposti.
Pronti?
Cominciamo…
PARTE 1
Era aprile del 2017…eccomi sul divano, con il cellulare in mano, che cercavo di trovare la forza di mandare un messaggio che se ne stava lí da almeno due anni.
Mentre scrivevo delle semplici parole mi scorreva davanti una vita.
Un semplice “Come stai?” stava scavando più profondo di una mototrivella a scoppio!
Dopo due anni mi era esploso nel cuore il desiderio di sapere come stava.
Tanto difficile da spiegare le cose che mi avevano fatto scegliere di lasciare quella persona due anni prima. Ma il tutto forse si può riassumere in un concetto:
Non ci siamo mai “appartenuti”…(credo).
Cosí trovo la forza e scrivo il messaggio.
Credo di aver sentito un macigno dal cuore che veniva letteralmente cacciato via!
Non ci potevo credere…le avevo mandato un messaggio!
. . .
Nonostante l’avessi lasciata io a causa di problemi “irrisolvibili”, certamente continuava ad essere la persona che avessi amato di più in tutta la mia vita.
Quella che è riuscita a tirar fuori la parte migliore di me…
Quella persona che ti fa venir voglia di inventarti i modi più belli per rendere il mondo un posto migliore…e far si che quel mondo comprenda tu, lei e tutto ciò che insieme riuscite a progettare.
Quella persona che ti spinge a voler incarnare la migliore versione di te…
Colei a cui ho dato il mio “100”
. . .
La risposta a quel messaggio è arrivata dopo qualche giorno…
E mi ha dato la scintilla per scrivere questo pezzo.
Com’era possibile che dopo di lei erano entrate nella mia vita tante altre persone…eppure niente e nessuno era riuscita a prendere quella parte di me che avevo scelto di riservare solo a lei in modo cosí “statico”?
Possibile che non ci sia stata più nessuna persona per cui valesse la pena spendere il proprio tempo?
No, dovevo venirne a capo!
Dovevo sapere che almeno lei ce l’aveva fatta! Che l’aveva “superata” e aveva trovato di meglio!
Tutte le lacrime che avevo versato per lei e per noi…
Tutto quel deserto e quel dolore che avevo lasciato scorrere in quei due anni, adesso si erano concentrati in un “voglio sapere se stai bene e sei felice”.
Lo ammetto, mentre componevo questo pezzo, sul mio letto, in salotto, sul divano, mentre andavo a lavoro, mentre guardavo un tramonto…ogni volta che cercavo di proiettarmi al momento in cui l’avrei rivista di persona, l’unica cosa che mi veniva dal cuore era dirle:
<<Eccomi! Sono qui, sono sempre stato qui! Tante cose sono cambiate, ho macinato chilometri, ho fatto tantissima strada, ho visto, sentito, letto, conosciuto cose che mi hanno cambiato. Tu sei partita, hai cambiato vita, hai cambiato città, hai cambiato persino nazione…sei tu cambiata tanto. Ci ho provato ad essere felice senza di te. Eppure vuoi sapere cos’è cambiato in tutto questo? NIENTE! Sono sempre stato qui…e tu non sei MAI ANDATA VIA!>>
Volevo urlarglielo.
Volevo prenderla tra le braccia e farle capire che era stata “tutta colpa mia”…e che nel mio cuore ha sempre vinto lei…e dopo tutto quel tempo continuava a vincere su tutto e su tutti.
Questo desiderio/dolore/cuore pulsante/sangue che bolle/urlo che esplode, l’ho racchiuso nel testo.
Cosí sono entrato nel mio studio di registrazione e in un paio di giorni ho arrangiato il pezzo, suonato i vari strumenti, mixato, ascoltato più volte e mandato ad uno dei miei più cari amici per farglielo ascoltare.
La risposta del mio amico Lorenzo aveva spalancato la porta che ha dato modo a me e la persona che non era “mai andata via”, di incontrarci e “risolvere” alcune cose che dovevano essere risolte…
(Ma questa è un’altra storia che probabilmente non racconterò!)
Se proprio vuoi saperlo, non è finita tanto bene…o sarebbe meglio dire: Avevamo bisogno di alcune cose affinché potesse finire per sempre.
PARTE 2
Qualcosa però nel mio mondo musicale era successo.
La canzone “Mai andata via” l’avevo fatta ascoltare a quella che allora era la mia manager: Gessica Collarini (organizzatrice di eventi e titolare di un’agenzia di moda con la quale ho collaborato per un breve periodo).
Aveva avuto inizio un qualcosa che avrebbe superato di gran lunga le mie aspettative.
Attraverso il lavoro di Gessica a cui la canzone era piaciuta molto, era arrivata all’orecchio del talent scout di uno dei concorsi canori più famosi ‘d’italia…SANREMO NEWTALENT
Cosí dopo qualche giorno mi arriva una mail, che adesso ti riporto:

In pratica la mail diceva che “Mai andata via” era stata selezionata dallo staff di Davis Paganelli (Patron di Sanremo) e che mi faceva accedere direttamente alle finali nazionali di categoria, che si sarebbero svolte a Rimini
NON PUOI CAPIRE LA GIOIA IMMENSA CHE HO PROVATO QUEL GIORNO!
E adesso arriva il bello…
Nei mesi successivi mi sono preparato tecnicamente e mentalmente per quel palco…
E il 23 Settembre del 2017 ci siamo messi in viaggio io, mio padre e mia madre, alla volta di Rimini.
Arrivati lí, a “Altromondo Studios” l’emozione è stata grande…
Gli artisti erano tanti e tutti davvero di alto livello.
Sarebbe stata davvero dura poter vincere qualcosa…
Mi aspettavano tre giorni intensi tra campus formativi, confronti con altri bravissimi artisti e soprattutto lo scoglio “durissimo” della giuria di un livello stellare: il maestro d’orchestra di Sanremo Vince Tempera, Marco Paganelli, Valter Sacripanti, Rossella Diaco e Maria Teresa Ruta.
3 giorni intensi…3 giorni di emozioni…e una sorpresa INASPETTATA…
Avevo passato la finale ed ero arrivato in finalissima…
La canzone era piaciuta…
Ora dipendeva solo da una cosa: cantare il pezzo nel modo più “autentico” che potevo.
La sera prima di disputare la finalissima sono andato in spiaggia.
Volevo “connettermi” con tutto ciò che mi aveva spinto a scrivere il pezzo.
Ero sul bagno asciuga con le cuffie e “Mai andata via” nelle orecchie.
Volevo trovare qualcosa che mi facesse ripiombare in quello stato emotivo che mi aveva spinto a scrivere il pezzo.
Sai quando cerchi un pretesto per essere triste e inizi a guardare la tua vita con il telescopio dei “fallimenti” per trovare tutte quelle cose in cui hai fallito?
Ecco, stavo lí a osservare la mia vita proprio con quegli occhi…
Poi d’un tratto è arrivato…
Quel magone in gola che ti stringe il fiato e ti scioglie il flusso delle lacrime.
Ero arrivato a pensarla nuovamente con quel cuore di chi sente un “tutto” che non è “tutto”.
Di chi ha il senso di colpa per essere comunque andato avanti su una cosa che forse era ancora lí…e ci doveva essere una ragione se non era “MAI ANDATA VIA”.
Eccola, ce l’avevo la molla emotiva che mi avrebbe fatto cantare nel modo più “giusto”.
Torno in albergo felice come il giorno in cui ho visto Dragon Ball per la prima volta.
Mi metto a letto e naturalmente notte in bianco!
Arriva il giorno della finalissima.
La mia famiglia, i miei amici, tutti i miei parenti stavano seguendo il tutto da lontano
e in quello stesso giorno i miei zii insieme a uno dei miei cugini partono da Perugia e arrivano a Rimini proprio per vedermi cantare.
Ed ecco il momento di salire sul palco…
Non ero agitato…ero emozionato.
. . .
Quante cose mi avevano portato su quel palco!?
Quante cose avevano ispirato le parole di quella canzone?!
Quante cose avevo vissuto con lei che non era “Mai andata via”!?
. . .
Ora immagina ciò che ti descrivo:
Prendo il microfono in mano…
Arrivo al centro del palco dove nelle svariate prove di quei giorni ci avevano detto di posizionarci…
La troupe televisiva di Sky smaneggia in silenzio le varie telecamere e vedo il braccio meccanico della telecamera principale scendere su di me.
Le luci si abbassano…è tutto buio…
La giuria scompare e non vedo neanche più la mia famiglia tra i posti sotto il palco…
La luce “occhio di bue” si abbassa e illumina solo me…
Il pezzo comincia a suonare e l’ho cantata…ho cantato “Lei”.
L’ho cantata con il cuore di chi grida: <<Ho smesso di cercarti perchè facevi troppo male…eppure eccomi qui, davanti a telecamere, persone, familiari, giuria, sogni, speranze negli occhi…eppure dedicherei l’ultimo dei miei battiti solo a te…che te ne sei andata dalla mia vita e non sei “MAI ANDATA VIA”!>> .
L’ho bisbigliata, l’ho urlata, l’ho cantata…
Il pezzo arriva in chiusura e la canzone finisce.
Le luci si riaccendono, dicono che hanno anche applaudito!
Io non ricordo sinceramente…avevo gli occhi rivolti verso l’alto e il cuore che guardava un po’ più al passato.
Ma ce l’avevo fatta, l’avevo cantata con tutto me stesso.
Ora mi aspettava solo il verdetto della giuria…
Beh…sei arrivato fino qui a leggere, quindi non ti faccio attendere oltre…
Ho vinto il premio della critica: Premio “DITutto” – Premio dato al miglior testo e interpretazione
Con uscita dell’intervista sul magazine nazionale “DiTutto”


Un premio inaspettato, che ha dato quasi una “giustificazione” a ciò che mi aveva portato lí…
. . .
È stato necessario TUTTO. Tu che andassi via, io che soffrissi, tu che rimanessi, io che ti cantassi.
. . .
Dedico oggi questo pezzo a tutto ciò che ci rimane nel cuore. A ciò che “non va via” e per questo ci da speranza che le cose acquistino un senso…prima o poi.
A quelle partenze che sono “rimanenze”…
A quei battiti di cuore che nonostante i cambiamenti, continuano ad urlarci che non è “MAI ANDATA VIA”.
“Mai andata via”
(Testo e musica Salvo Lazzaro)
Guarda questi occhi
Ho cercato di aggrapparmi
a un futuro e nel buio a voltarmi
Copro la metà
di una vita che non spegne
questa sete che a guardarti mi prende
Poi torni qui…davanti a me
mi dici che non sai rispondere
lasci imprudente gli occhi aperti e guardi verso me
E scopriremo insieme che non sei mai andata via
Ho cercato di convincermi
oggi il tuo ricordo è andato via…
Se l’ho detto, era una bugia
Ora cerca almeno di rispondermi
scusa se non puoi difenderti
Cancellarti è stata una follia
eri il cento…era colpa mia!
Dimmi come stai
se anche tu a volte pensi a noi
come me ci pensi e sorridi mai?
Vuoi la verità?
ti ho cercato e non ho avuto scelta
ho provato a chiudere questa porta.
Poi torni qui…coi tuoi perchè
e chiedi scusa se vuoi piangere
e non ti accorgi che il mio cuore lacrima con te
E scopriremo insieme che non sei mai andata via
Ho lasciato che accadesse a noi
Oggi il nostro ieri è andato via
se l’ho detto era una bugia
Ora ascolta senza più difenderti
tu non sai dove saremo “poi”
Lascia aperta almeno questa via
se l’ho chiusa è stata colpa mia.
Adesso non voglio difendermi
prima che partissi via da me
mi son detto: <<Cosa vuoi che sia?>>
Ma lo ammetto: Era una follia!
Non aver paura di risponderti
nel mio battito vincevi TU
L’ho coperto con una bugia
e lo grido: “MAI ANDATA VIA”!
Tu che non sei “Mai andata via”.
. . .
L’hai cantata con il cuore …si
Il cuore di chi grida l’amore è hai colpito nel cuore di chi quel giorno era lì con te e ti ascoltava con le lacrime agli occhi …
Speciale come pochi …
Quel giorno resterà sempre nel mio cuore …l’inizio della nostra amicizia …
Grazie
Che emozione pensarci adesso, sapere di averla potuta condividere con una persona splendente come te. Grazie amica mia per la tua bellezza!
Tu sei qualcosa di indescrivibile… Bello fuori e dentro.. Parole che per chi ha provato la stessa cosa entrano nel cuore e fanno tornare a galla un ‘infinità di sensazioni.. Che fanno male… Vabbè che dire… Complimenti!!!
Nicoletta, le tue parole mi fanno sorridere il cuore, dico davvero! Ti ringrazio per l’ascolto che sei riuscita a dare al pezzo…un ascolto non soltanto con le orecchie!