Quale equazione sei?

Quegli abbracci che ti avvolgono…

Quelli che ti fanno sentire a casa anche in mezzo ad una via in pieno centro, solo perché “casa” é la persona che ti abbraccia, hai presente?

Ero al Quasar, al supermercato alcuni giorni fa, facendo spesa…stavo scegliendo i miei amati müesli per la colazione…ed ho visto questa scena:

Un uomo abbraccia la sua donna, era ferma davanti ad uno scaffale…

Non so il motivo ma si capiva che era sconvolta.
Era intenta a fissare lo scaffale, come se stesse guardando il vuoto.

Lui le si avvicina da dietro in modo deciso, l’abbraccia avvolgendola e le dice in modo chiaro: “supereremo anche questa!”

In quel momento ho visto lei abbandonarsi completamente al suo abbraccio e lui non la lasciava…

Era come se fossero da soli in quel supermercato.

Le altre persone che passavano accanto, le comunicazioni interne del personale del negozio, il bip della spesa battuta alle casse…

Era sparito tutto.

Ed io ero lí che guardavo “dentro” quella scena.

E mi sono sentito quasi privilegiato a poter vedere ció.

Si perché mi hanno fatto pensare a quanto fosse speciale, intimo, potentissimo e incommensurabile tutto questo: l’abbraccio della persona che ti ama e che trovi ogni giorno accanto, che ti abbraccia sempre…e che in un momento di dolore ti abbraccia ancora di più.

Non so cosa fosse successo…

Mi si è stretto il cuore a pensare che quella scena fosse il risultato di un momento di dolore.

Vedere peró quell’abbraccio così avvolgente, così presente…
così colmo di qualcosa che ha il profumo di simbiosi, lì davanti a me…é stato davvero illuminante e allo stesso tempo tremendo.

Prendo in fretta i miei müesli ai fiocchi d’avena, passo oltre i due, mi metto in fila alla cassa e inizio a riflettere.

Ed ecco che torna a perseguitarmi la mia solita odiata e (ultimamente) amata matematica con le sue equazioni:

– Un momento di dolore = l’abbraccio della persona che ami
– Il dolore della persona che ami = l’abbraccio che lo avvolge

Quali di queste due equazioni avrei voluto incarnare?

Chi dei due avrei voluto essere in quel momento?

La persona che nello sconforto più profondo trova la presenza dell’altro…

Oppure quello che nel dolore della persona amata si stringe a lei facendo scudo con il suo corpo e cancellando ogni persecuzione possibile avendo la forza di dire: “supereremo anche questa”?

E chi dei due stava soffrendo di più?

Lei con le sue lacrime negli occhi…
O lui con negli occhi lei che piangeva?

Arriva il mio turno…

Devo pagare…

Tiro fuori la mia carta fedeltà, faccio un sorriso alla cassiera…e mi dirigo al di là della cassa per mettere in busta la spesa…

E continuo a pensare.

Se ad ogni situazione corrisponde un’equazione, qual era la mia?

Quale equazione stavo incarnando?

Ne ho sbagliata qualcuna nel mio percorso?

Che risultato avevo ottenuto?

Era giusto o sbagliato?

Di solito a scuola c’era sempre il voto della prof a farti capire con un bel “4” scritto in rosso all’esterno del compito, che non ci avevi capito un cactus…e che dovevi recuperare.

Ma qui era diverso!

Nessun voto che ti dice se hai azzeccato l’equazione giusta o devi riniziare da capo l’esercizio.

Che disastro!

Se per fare centro nell’Amore, devo contare sulle mie nozioni di matematica, allora sono spacciato!

“Sono 14,90”

– Come?

“Quattordici e novanta!”

No, non é il risultato dell’equazione…
Era il mio scontrino da pagare!

Pago con il bancomat, finisco di mettere a posto la spesa

E mi dirigo fuori dal centro commerciale…

Cammino…

I miei pensieri vanno più veloci dei miei passi.

Entro in macchina e continuo a ragionare

Se in matematica le equazioni vengono formate da più elementi che combinati tra loro danno un risultato, allora per avere un determinato risultato basta combinare i numeri giusti.

Quindi la questione é che dipende dal risultato che si vuole ottenere.

Se punto a un certo risultato allora capirò che numeri mi occorrono per riuscire a completare l’equazione.

Ingrano la marcia e corro spedito verso casa…

Voglio fare presto.
Ho fame e ho la roba surgelata nella busta che si sta scongelando sul sedile.

Esco dal parcheggio del Quasar…

Neanche vedo più le macchine per strada…

Guido e davanti ai miei occhi ho solo quell’abbraccio.

Quell’uomo e quella donna, davanti lo scaffale

Ma é giusto paragonarli ad un’equazione?

Se combino dei numeri il risultato che ottengo é una cosa “certa”.
Basta contare le variabili e avrò un certo numero definito di soluzioni.

Ma con le persone è diverso…

Siamo mutevoli come le lancette del tempo su un quadrante di un orologio…capaci di essere diversi dal secondo appena passato.

Ok, non siamo dei numeri…siamo pur sempre peró l’insieme di cambiamenti e decisioni prese, che danno un risultato

Come faccio a capire allora se ho sbagliato l’equazione?

Che risultato ho in questo momento?

Passo le ultime case prima di entrare nei tornanti in mezzo la campagna, prima di arrivare a casa…é già buio e ho gli abbaglianti accesi.

Poi inizio a capire…

Per azzeccare l’equazione, devo avere chiaro il risultato da raggiungere, l’ho detto anche prima…

Allora cosa voglio io?

Dov’è il mio abbraccio quando sono triste?

Dov’è la persona da abbracciare quando devi sorreggerla?

Ecco il mio risultato!

Il messaggio di lei che ti chiede se sei arrivato a casa.
Il tenersi per mano se si va al mercato con la busta della spesa che tiene lui per non farle pesare al braccio di lei, mentre lei indica la centonovantesima bancarella da dover visionare scrupolosamente in cerca del dodicesimo possibile aggeggio per casa, importato dalla Papuasia e che non userete mai ma che si intona bene con il colore della tovaglia da mettere solo a Pasuqa.
Le giornate storte e i litigi senza senso, urlando i propri isterismi, solo per ricordare all’altro che in fondo é lui/lei la cosa più preziosa che hai e ti deve sopportare anche quando ti trasformi in una multischizzopatica-maniaca-ossessiva-compulsiva!
Le serate a guardare qualche “schifoprogramma” in tv che piacciono tanto a lei sul divano, con la faccia di lui annoiata e sconsolata…e metà del viso di lei poggiato sul petto dell’altro…contenta perché sta stringendo l’unica cosa che non smetterebbe di stringere mai, con gli occhi che guardano la tv e il cuore rivolto a la persona che ama.


E quell’abbraccio…che fa scomparire il resto del mondo e riduce il tutto ad una sola equazione: Tu e lui

E tu…quale equazione sei?

2 risposte a “Quale equazione sei?”

  1. Equazione?
    L’amore è molto più semplice di un’equazione
    L’amore arriva ti travolge , non fai in tempo a contare
    C’è , li proprio lì, lo puoi solo vivere
    Ed è proprio l’amore che fa sparire tutto intorno a te , anche le paure e i dolori più forti con la forza dell’amore si superano
    Se proprio dovessi ricondurre l’amore ad un’equazione ti direi quella di dirac ❤️

    1. Hai ragione Claudia, l’Amore fa sparire tutto e fa “nuove” tutte le cose…
      Grazie per la tua riflessione e le tue belle parole 🙂

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